Neuroscienze
Oltrefrontiera
Risorse |
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IL CERVELLO
COME SISTEMA |
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W. J. Freeman |
Introductory article on "Brain" |
Encyclopedia of Science and Tecnology, 1997, vol.3 |
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Proponiamo come documento di ingresso questo articolo scritto da
Walter J. Freeman, neurobiologo e studioso della applicazione della
dinamiche della fisica del caos ai processi di categorizzazione
cerebrale (da non confondere con il Walter Freeman che sperimentò
per primo la lobotomia), dove in poche pagine viene tracciata,
ovviamente a tratti velocissimi, le parti che costituiscono il
sistema-cervello. Sono pagine di approccio utili a chi si avvicina
per la prima volta alle problematiche delle neuroscienze. |
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J. D. Newman
J. C. Harris |
The
scientific contributions of Paul D. McLean |
The
Jourmal of nervous and mental dsease, 2009, 197/1, 3-5 |
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ll 26
dicembre 2007 si è spento Paul McLean, uno dei più noti e importanti
biofilosofi contemporanei che ha inicato una chiave per capire la
dinamica evolutiva che ha portato alla attuale configurazione del cervello umano. In questo articolo
vengono evidenziati i punti più salienti della teoria del "triune
brain" per la quale McLean viene e verrà ricordato. |
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W. J. Freeman |
Brain
creates macroscopic order from microscopic disorder by neurodynamics
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P. Arhem,
C. Blomberg, H. Liljenstroem (a cura di), Disorder vs. order in
brain function - Essay in theorerical neurobiology |
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Lo scopo
principale della funzionalità cerebrale è la costruzione di modelli
ordinati di attività modulare, partendo dal disordine degli input
sensoriali, al fine di consentire al cervello, in quanto struttura
finita, di interagire con la complessità del mondo. |
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M. Bove e altri |
Reti
bioartificiali di neuroni - Apporti tecnologici e metodologici nella
bioingegneria delle neuroscienze |
Le Science,
1999, 375, 64-70 |
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Gli
apporti tecnologici e metodologici che l'ingegneria è oggi in grado
di fornire, consente il sistematico utilizzo di modelli matematici e
simulazioni al calcolatore per una descrizione dei fenomeni
osservati. Il trasferimento di questa tecnologia nell'ambito delle
neuroscienze consente di riprodurre con l'ausilio di un calcolatore
il comportamento di un numero di neuroni all'interno di una coltura. |
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R. D. Hawkins
E. R. Kandel
C. H Bailey |
Molecular
mechanism of memory storage in Aplysia |
Biological
Bulletin, 2006, 210, 174-191 |
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Uno dei
contributi più significativi nello studio sulla memoria è scaturito
dagli studi sulla Aplysia californica - un mollusco che possiede un
sistema nervoso molto elementare, costituito da soli 20 mila
neuroni, raggruppati in 10 gangli. In questo scenario molto
semplificato è stato più facile verificare i meccanismi biologici
che gestiscono fenomeni complessi come la ritenzione, la codifica e
l'immagazzinamento delle memorie da parte di un sistema neuronale. |
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J. E. LeDoux |
Emotion,
memory and the brain |
Scientific
American, Giugno 1994 |
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Una
delle funzionalità più attentamente esplorate dagli studiosi del
cervello è il meccanismo con cui le emozioni - sopratutto la paura e
il dolore - sono in grado di plasmare le memorie a lungo termine. In
genere ciò che è stato in grado di arrecarci un danno, tende a non
essere mai
dimenticato, per comprensibili ragioni di prevenzione e autotutela del sistema nel
tempo. L'articolo di LeDoux descrive gli processi elementari, in
termini neurobiologici, del condizionamento emozionale. |
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G. A. Carpenter
S. Grossberg |
Adaptive
resonance theory |
A. Arbib ( a
cura di) The handb. of brain theor. and neural networks, II ed.
2002, Cambridge, MIT Press |
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Certo
che la teoria della conoscenza, oggi meglio intesa come learning
theory o "teoria dell'apprendimento", dai tempi di Platone e dalla
sua teoria della reminiscenza, ne ha fatta di strada! Oggi parliamo
piuttosto di ART (Adaptive Resonance Theory) dove però anche in
questo termine "resonance" aleggia ancora qualcosa di vagamente
platonico, anche se
(ovviamente) celato in uno scenario di ricerca totalmente rinnovato. Il linguaggio e la terminologia sono
irrimediabilmente mutati. In un punto
di incrocio tra neuroscienze, informatica, teoria dei sistemi,
cibernetica, ingegneria delle reti neuronali si collocano queste
nuove ricerche che tentano di approntare modelli in grado di
immaginare una macchina che sia in grado di "imparare"
dall'esperienza, di generare nuovi processi di categorizzazione, di
fare previsioni e di correggersi nel caso che le previsioni sia
risultate sbagliate. Un modello vivente di questa macchina esiste
già, ed è il cervello umano. Il problema (non da poco) è capire come
funziona! Non si tratta di un funzionamento lineare. Anche la sfera
cognitiva è tutt'altro che una sfera, ma è piuttosto il risultato
della attività di più sistemi cognitivi che cercano di mettersi in
parallelo, di "allinearsi". conferendo in tal modo al sistema un
andamento criticamente instabile. |
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